venerdì 3 novembre 2017

Il mio sogno

Dal mio testo "Costruttori di fuori-serie..."


Insegno Educazione Fisica da quasi quarant'anni e constato ogni giorno che i nostri adolescenti sono purtroppo minati da una grave malattia che io chiamo autostima “fallata”.
Una lacunosa strutturazione della sicurezza di sé induce la maggioranza di loro a cercare sostegno fittizio in : partner... cibo... fumo... pasticche... alcool... sesso... gioco... Incapaci di costruirsi realmente liberi perché strutturalmente fragili e sconosciuti a se stessi, vivono vite in bilico che li impossibilitano a sperimentare felicità autentica.
Questo disagio è sotto gli occhi di tutti e io lo sento interpellare con forza il mio ruolo di educatrice.
Il mio sogno?
Cambiare questa situazione. Fare in modo che nelle scuole, oltre alle competenze disciplinari, si diano ai ragazzi gli strumenti per apprendere come si fa ad amare se stessi. Come si fa a costruirsi persone sicure e libere. Come si fa a realizzarsi.
In una parola: come si costruisce la propria personale felicità. Sì, proprio quella che tutti cercano, ma che nessuno si preoccupa di prendere in considerazione a scuola, quasi sia un luogo in cui possa suonare parola stonata.
Ho visto docenti prendere a cuore alunni soggetti di tristi storie familiari, incoraggiarli con affetto allo studio e alle relazioni corrette, ma non ho mai saputo nulla di specifici progetti scolastici atti a favorire l'apprendimento della costruzione della propria felicità partendo dalla costruzione della stima per se stessi.
Eppure gli strumenti li abbiamo. Abbiamo “life coach”, formatori, corsi universitari di Motivazione, conferenze internazionali sull'Autostima... Abbiamo libri e seminari che trattano di self empowerment, di PNL2, di E.R.E.3... Ma nessuno ne fa strumenti per le scuole, per tutte le scuole, per tutti i nostri adolescenti.
C'è una profonda incomprensibile spaccatura che separa il mondo della scuola da quello della formazione sociale al successo inteso come connubio tra adeguata capacità comunicativa interpersonale ed esplicitazione dei propri talenti. Quasi cultura e successo non siano l'una la base di lancio per l'altra. Quasi la scuola debba occuparsi solo di un tempo circoscritto ed estrapolato da un percorso che è invece indivisibile in quanto continuamente in atto nella vita di ogni individuo come costante ricerca di felicità.
A cosa dovrebbe servire la formazione se non a fornire chiavi di gioia a ciascuno perché possa offrirne anche agli altri?
Non è sufficiente dire: “Spalanca la porta e con la tua giovinezza profuma il mondo di gioia perché la vita è bella!” L'adolescenza è spavalda come scintillio di lama alla conquista del giorno solo quando le braccia di chi la brandisce sono forti e sicure.
E' nostro compito di adulti offrire strumenti che rinsaldino la giovinezza nascente per impedirle di aggrapparsi a “sostegni tagliola”. Fino ad oggi siamo stati latitanti riguardo alla nostra responsabilità di allenatori alla vita. Abbiamo indicato nei nostri programmi obiettivi formativi, ma mai un piano specificamente congegnato per favorire in ognuno la costruzione di una personalità forte, sicura, determinata a costruire la propria e l'altrui felicità.
Mentre in U.S.A. si sono già mossi dagli anni 90', noi italiani, a quasi trent'anni di distanza, stiamo ancora con la testa tra le mani, ma le pantofole ai piedi. A guardare, disperati ma accidiosi, il disagio e l'autodistruzione dei nostri giovani più fragili.
Il mio sogno ambizioso è che in ogni ambito scolastico, dalla materna all'università, i docenti decidano di porsi come obiettivo prioritario quello di aiutare le giovani generazioni loro affidate a liberarsi dalle proprie insicurezze per affrancarsi da qualunque “dipendenza”. Si determinino a rendere gli adolescenti forti della propria unicità e della propria capacità di “agire” creativamente sulla realtà. In grado di attraversare di corsa il proprio giorno a testa alta per sempre salvi dal pericolo di impigliarsi a nuvole di fumo, o a ventri saturi di cibo, o ad occhi opachi di pornografia. Mai più immobilizzati da lacrime sterili di abbandoni o rinunce rigide di rabbia; mai più seppelliti dal gioco dei denari o dal proprio vomito nauseato di alcool, di eroina, di noia.
Diamoci una mossa! La Scuola ha un altissimo potenziale costruttivo ancora incompreso e non sfruttato! Noi insegnanti possiamo aiutare migliaia di giovani vite. Io nel mio piccolo, da più di dieci anni uso strumenti che mi hanno fatto riscontrare cambiamenti molto soddisfacenti sia a livello formativo che di apprendimento. Ma perché accontentarmi di poche centinaia? Perché non fare di più, perché non mirare a tutti? Perché lavorare a fatica, da sola, e non invece in sinergia con altri per migliorare gli strumenti ed ottenere maggior successo? Ho bisogno del tuo aiuto, chiunque tu sia: genitore, insegnante... Specialmente se insegnante di Educazione Fisica perché, come me, hai a disposizione strumenti ancor più efficaci.

2 Programmazione Neuro Linguistica
3 Educazione Razionale Emotiva

Le nostre risorse personali sono continuamente rinforzate o fiaccate dai comandi inseriti nella mente. Da noi stessi o da altri poco importa.

Si Autostima Mi percepisco completo e in grado di...
  • Mi sento libero e mi comporto in modo attivo
  • Reagisco perché so che sbagliando imparo: migliorerò l’insuccesso
  • Cerco una soluzione e la concretizzo
  • Faccio pensieri obiettivi: “sono stato in gamba perciò ho avuto successo”
  • Reagisco in modo equilibrato
  • Apprendo serenamente
  • Raggiungo la meta
No Autostima Mi percepisco carente e non in grado di...
  • Un indefinito senso di colpa mi paralizza (il futuro è inquietante )
  • Ho paura di sbagliare perché l'errore mi dice che sono inadeguato
  • Non riesco a staccare dai problemi per cercare una soluzione
  • Minimizzo i miei successi : “sono stato solo fortunato”
  • Reagisco passivamente o aggressivamente1
  • Mi allontano da….
  • Sogno di poter raggiungere la meta


1 Teniamo sempre a mente che la mancanza di autostima si può esprimere in due modi diversi: - espressioni dirette : sensazione di non valere nulla, estrema passività, senso di futilità - meccanismi difensivi : eccessiva boria, sessualità compulsiva, comportamenti sociali di eccessivo controllo...

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